Il melone montagnanese è un prodotto agroalimentare tradizionale italiano (P.A.T.) della Regione Veneto tipico della provincia di Padova
Categoria
Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati.
Nome del prodotto, compresi sinonimi e termini dialettali
Melone montagnanese
Territorio di produzione
Comune di Montagnana (PD) e comuni limitrofi.
Descrizione sintetica del prodotto
Il melone appartiene alla famiglia delle Cucurbitacee. E’ un frutto dalla forma ovoidale, profumato, di
colore solitamente giallastro-rosato, di sapore dolce e con all’interno molti semi lisci e biancastri. Per
anni la semente si autoproduce dando quindi origine a varietà locali con caratteristiche tipiche, tra le quali
la varietà pevarina, che al delicato sapore accompagnava poi un retrogusto asprino come fosse stata a
contatto con piccole quantità di pepe finemente triturato. Il Melone Montagnanese è poi un frutto ricco di
acqua e di vitamine. Può essere inoltre usato come semplice frutto o, come prelibatezza, accompagnato con
qualche fettina di petto d’oca o di prosciutto crudo.
Descrizione delle metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura
Il melone è una pianta annua, erbacea, rampicante, la cui semina è quindi eseguita ai primi di aprile, assieme
alla zucca e richiede clima caldo e terreno ricco. Presenta poi un apparato radicale molto espanso e
profondo che la rende molto resistente alla siccità. Richiede inoltre un terreno fertile e ben lavorato e
temperatura piuttosto elevate. Si deve operare su terreno pacciamato, impiegando piantine con 3/5 foglie vere che presentino sufficiente sviluppo delle radici nel pane di terra. E’ necessario poi evitare la successione con cucurbitacee o altre solanacee ed avvicendare il melone con almeno quattro cicli di altre specie.
La maturazione dei frutti avviene dunque nella seconda metà dell’estate. La massima bontà è poi raggiunta con
il mese di agosto. La raccolta avviene quindi saggiando la facilità del distacco del frutto dal
peduncolo o, per le cultivar a lunga conservazione, dalla comparsa di una cicatrice sul perimetro del
punto d’intersezione del peduncolo sul frutto. I meloni vengono raccolti manualmente durante il periodo
estivo e stoccati in luoghi freschi.
Indicare materiali ed attrezzature specifiche utilizzati per la preparazione e il condizionamento
del prodotto.
Normali attrezzature utilizzate in orticoltura.
Descrizione dei locali di lavorazione, conservazione e stagionatura
Magazzini freschi e celle frigorifere per la conservazione.
Indicare gli elementi che comprovino che le metodiche siano state praticate in maniera
omogenea e secondo regole tradizionali per un periodo non inferiore ai 25 anni
Il Melone Montagnanese è una pianta che, assieme alla canapa, alla vite e al frumento trova particolare
citazione negli Statuti del Comune di Montagnana del 1366 dove all’arti.85, a proposito della corsa
ancor oggi famosa del “Palio di Montagnana”, si fa esplicita menzione del frutto di “melone”: al terzo
vincitore del gioco andava in premio proprio un melone, che doveva portare appeso al collo “usque in
civitatem”, ovvero fino in città.
La coltivazione specializzata del melone nel territorio, ha avuto inizio oltre mezzo secolo fa. Il Melone
Montagnanese è stato oggetto di miglioramento genetico per opera del prof. Cirillo Maliani che nel
periodo pre-bellico e bellico fu direttore della Cattedra ambulante di agricoltura nel territorio. I risultati
furono soddisfacenti e proseguiti poi dai professori Aberto Trentin di Lonigo ed Emo Perucci di Verona.