C’è un animale che, silenziosamente, ha riconquistato boschi e colline del Veneto. Non è un alieno, ma il ritorno di un antico abitante delle foreste: il cinghiale. Presenza oggi invadente, ma con profonde radici nella nostra storia rurale e gastronomica. Tra tutte le aree colpite, i Colli Euganei emergono come emblema di un conflitto da risolvere: uomo contro natura, o uomo con la natura?

📉 Un’emergenza reale: i numeri di una convivenza difficile
Negli ultimi 10 anni, la popolazione di cinghiali in Veneto è quadruplicata. La mancanza di predatori, l’abbandono dei boschi e i cambiamenti climatici hanno creato l’habitat perfetto per l’espansione. Nei Colli Euganei, questa presenza si è trasformata in problema agricolo, ambientale e sociale.

I danni:
- Campi devastati, soprattutto vigneti, mais, ortaggi;
- Muretti a secco distrutti, compromettendo paesaggi storici;
- Incroci stradali pericolosi, con aumento degli incidenti;
- Un ecosistema sotto pressione.
Il Parco Regionale dei Colli Euganei, area naturale di straordinaria bellezza e biodiversità, oggi vive una tensione continua tra conservazione e gestione attiva.

🍽️ Da minaccia a risorsa: il cinghiale a tavola
Eppure, ciò che oggi è un sovrannumero da contenere, può diventare una risorsa gastronomica e culturale da valorizzare. Il cinghiale non è un “nemico da eliminare”, ma un prodotto naturale, sano, magro e proteico, che la tradizione veneta ha sempre conosciuto e cucinato.

La presentazione alla Camera dei deputati
Si è svolta con successo la presentazione dei prodotti a base di cinghiale e granchio blu nella prestigiosa sede del ristorante della Camera dei deputati. L’evento promosso dal network delle Eccellenze Venete è stato promosso dal Presidente della Commissione Agricoltura del Senato Luca De Carlo e dall’on. Marina Marchetto Aliprandi. Ravioli, salami con carne di cinghiale dei Colli Euganei riserva biosfera Mab UNESCO sono stati infatti al centro di un evento dal titolo ‘Da minaccia a opportunità’ che ha coinvolto aziende venete che hanno avuto la possibilità di confrontarsi e presentare i propri prodotti alle istituzioni.

📜 Una lunga tradizione veneta
Il cinghiale è parte della cultura venatoria e alimentare del Veneto da secoli. Lo troviamo:
- Nei banchetti dei nobili veneziani, cucinato con spezie orientali e frutta secca;
- Nei piatti delle osterie collinari, come il celebre cinghiale in salmì con polenta;
- In forma di salumi, salsicce e sopresse in Lessinia, nel Montello e nei Colli Euganei.
Era il simbolo della cucina di recupero, ma anche della festa contadina, legato alla stagionalità, al sacrificio collettivo e alla condivisione.

🧂 Una carne buona, sana, sostenibile
La carne di cinghiale, se correttamente trattata e controllata, è:
- Ricca di proteine e povera di grassi saturi;
- Versatile in cucina (ragù, brasati, stufati, hamburger, salumi);
- Più sostenibile di molte carni da allevamento intensivo;
- Disponibile a chilometro zero, riducendo l’impatto ambientale.

🏡 Non solo ristorazione: anche nelle case e nelle scuole
Perché oggi il cinghiale venga davvero valorizzato, serve uscire dalla nicchia della ristorazione di caccia e portarlo nella cucina quotidiana e nei progetti scolastici. Come?
- Incentivando la vendita nei mercati contadini e nelle botteghe locali;
- Proponendo sughi pronti, burger e piatti pronti a base di cinghiale in GDO e negozi gourmet;
- Organizzando laboratori scolastici e degustazioni per educare i giovani al gusto e alla sostenibilità;
- Creando una “settimana del cinghiale veneto” con eventi, ricette e testimonianze.

🧪 Sicurezza e filiera controllata
Fondamentale è garantire una filiera igienico-sanitaria trasparente, che tuteli salute pubblica e qualità del prodotto. Il cinghiale deve passare da:
- abbattimento controllato (caccia selettiva),
- ispezione veterinaria,
- trasformazione in laboratori certificati,
- distribuzione tramite canali sicuri.
🌱 Il caso virtuoso dei Colli Euganei
Nei Colli Euganei alcune realtà stanno già mostrando il potenziale di questa carne:
- Aziende come il Pastificio Artusi e Contin – Il Benessere a Tavola propongono ravioli, salami e sopresse di cinghiale, apprezzati anche all’estero;
- Iniziative locali stanno infatti studiando progetti di valorizzazione territoriale integrata (ambiente, caccia, enogastronomia, turismo).
Qui il cinghiale potrebbe diventare il simbolo della nuova economia rurale, tra biodiversità, gusto e cultura.

💡 Proposte per il futuro
Per trasformare il cinghiale in una risorsa stabile, proponiamo:
- Creazione di un marchio regionale “Cinghiale Veneto” per garantire origine, qualità e sicurezza;
- Festival e rassegne culinarie locali, con protagonisti anche chef, agricoltori, cacciatori e studenti;
- Ricettari divulgativi per promuovere dunque l’uso domestico del cinghiale (in stile “nonna veneta 2.0”);
- Iniziative nelle scuole primarie e secondarie, con attività didattiche tra biodiversità e alimentazione sostenibile;
- Sperimentazione di mense scolastiche a filiera selvatica, con piatti controllati e tracciabili.
📣 Conclusione: una storia tutta veneta
Il cinghiale nei Colli Euganei rappresenta una sfida complessa ma affascinante: è l’occasione per ripensare il nostro rapporto con il territorio, per dare nuova vita alla tradizione, e per cucinare il futuro con radici antiche.
Lasciamo che il Veneto – terra di cultura agricola, di cucina ingegnosa e di resilienza – sia ancora una volta modello per l’Italia.