Il nuovo prodotto del Pastificio Artusi celebra la storia e l’identità veneta in un connubio di sapori antichi e narrazione contemporanea. I “Ravioli del Doge”, con ripieno di baccalà e polenta bianca di mais biancoperla (Prodotto Agroalimentare Tradizionale italiano), saranno lanciati simbolicamente il 25 aprile. Il giorno di San Marco, patrono di Venezia e custode spirituale della Serenissima.
Il Pastificio Artusi, eccellenza veneta nella produzione di pasta fresca artigianale e fornitore riconosciuto della catena Eataly, annuncia il lancio di un prodotto iconico. I “Ravioli del Doge”, un omaggio culinario alla storia millenaria della Serenissima. Un tributo alla sua vocazione mercantile e ai sapori identitari che ancora oggi uniscono il Veneto al mondo.

25 Aprile Festa di San Marco
La data del debutto non è casuale: il 25 aprile, giorno dedicato a San Marco Evangelista. Che rappresenta per Venezia molto più di una ricorrenza religiosa. È una data-simbolo, un’epifania civile e culturale. All’ingresso della Basilica di San Marco, sulla monumentale Porta della Carta, è scolpita l’immagine del Doge inginocchiato ai piedi del Leone Alato. Proprio quel leone marciano emblema della città e della sua sovranità millenaria. Da questo dialogo tra arte, spiritualità e potere nasce l’ispirazione per un piatto che racconta l’anima del Dogado. Un viaggio nella memoria della sua cucina più autentica.
Il cuore dei Ravioli del Doge è il baccalà, preparato secondo la ricetta veneta. Lo stoccafisso impreziosito da una delicata crema di polenta bianca Biancoperla, presidio Slow Food e fiore all’occhiello dell’agricoltura locale. Questo ripieno racchiude in sé secoli di storia e uno dei più grandi racconti gastronomici del Mediterraneo: quello di Pietro Querini, mercante veneziano naufragato nel 1431 sulle isole Lofoten, in Norvegia, dove scoprì lo stoccafisso e ne intuì le straordinarie potenzialità. Il suo rientro a Venezia segnò l’inizio di una storia d’amore tra il baccalà e la cucina veneta, che continua ancora oggi.
Querini – spesso definito il “Marco Polo del baccalà” – è anche figura chiave di un itinerario culturale riconosciuto dal Consiglio d’Europa: la Via Querinissima, che attraversa territori, culture e ricette per raccontare un’Europa unita dal mare, dal commercio e dal convivio.

Lo Storytelling dei Ravioli del Doge
I Ravioli del Doge si inseriscono in questo racconto con forza e autenticità, proponendosi non solo come prodotto gastronomico ma come gesto narrativo: un modo per portare in tavola la memoria, il saper fare artigianale, il rispetto delle materie prime e la capacità tutta veneta di innovare senza dimenticare le radici.
“Siamo fieri di legare la nascita dei nostri Ravioli del Doge a una ricorrenza così identitaria come San Marco – dichiarano i fratelli Enrico e Alberto Artusi – perché crediamo che l’innovazione più autentica nasca dalla memoria. E la memoria, in Veneto, ha il sapore intenso del baccalà.”

Il debutto e gli eventi
Il lancio sarà accompagnato da eventi promozionali, degustazioni e attività di comunicazione rivolte a ristoratori, giornalisti, chef e food lovers. Il prodotto sarà inoltre presentato all’interno del Festival della Cucina Veneta – Tour delle Eccellenze Venete 2025. E sarà protagonista della Premiazione delle Eccellenze Venete, confermando la vocazione del Pastificio Artusi a raccontare il territorio attraverso la qualità e l’identità.
Con i Ravioli del Doge, il Pastificio Artusi compie un passo deciso verso un nuovo modo di fare impresa. Dove il prodotto è anche racconto, cultura, orgoglio. Un piatto che non solo si gusta, ma si ricorda.